
La partita IVA è un numero di 11 cifre necessario a identificare una società o una persona fisica ed è attribuito al contribuente dall’Agenzia delle Entrate.
Indice
Quando aprire una partita IVA?
Partiamo da quanto stabilito dalla legge, “chiunque eserciti un’attività economica abituale e continuativa d’impresa commerciale, artigiana o industriale sotto forma di ditta individuale o di società, oppure come libero professionista (iscritto o meno a un ordine professionale), è soggetto all’obbligo di apertura di una partita IVA”.
Quindi, la partita IVA va aperta quando si svolge un’attività economica abituale e continuativa, di conseguenza se si svolgono lavori in forma autonoma ma in maniera occasionale, non è obbligatorio avere una partita IVA.
Attenzione però perché ci sono dei limiti e ancora una volta citiamo la legge che dice che un’attività per essere definita occasionale deve:
Il compenso complessivo delle prestazione, nella complessità del proprio fatturato non deve superare ai 5.000 euro.
In caso contrario, l’attività viene considerata abituale e subentrano tutti gli obblighi del caso.
Come si apre una partita IVA?
Entro 30 giorni dall’inizio della propria attività bisogna inviare una
comunicazione all’Agenzia delle Entrate, informandola della nuova iniziativa
imprenditoriale.
La comunicazione va redatta ed inviata telematicamente all’Agenzia delle
Entrate.
Per aprire una partita IVA è fondamentale definire l’attività da svolgere individuando il codice ATECO più adatto. Si possono svolgere diverse attività con la stessa partita iva; l’importante è che venga stabilita una priorità tra le stesse.
L’attività che supera il 20% del proprio fatturato annuo sarà l’attività principale. Si deve definire la sede della propria attività e se si avranno rapporti con clienti intracomunitari al fine di iscriversi, contestualmente all’apertura della partita IVA, all’elenco VIES; necessario per operare con l’estero.
A quale regime contabile aderire
Infine bisogna capire a quale tipo di regime contabile aderire tra: regime forfettario, contabilità ordinaria o semplificata, ma per farlo sarà meglio confrontarsi con un consulente in grado di consigliare la migliore opportunità gestionale.
Sono troppe le variabili necessarie per fare la scelta ottimale senza un
ampio grado di esperienza in ambito fiscale.
Un esempio: se la vostra attività vi porta a sostenere costi considerevoli non
conviene adottare il regime forfettario!
Una volta aperta la P. Iva accertatevi che venga contestualmente aperta anche la posizione INPS come artigiano, commerciante oppure se non si appartiene ad una cassa previdenziale ad hoc ma si svolge un’attività professionale, sarà necessaria l’iscrizione alla gestione separata.
Anche questo genere di iscrizioni devono avvenire telematicamente.
Infine, ancora una volta sempre a seconda dell’attività che si dovrà andare a svolgere, potrebbe rendersi necessaria anche l’apertura di una posizione INAIL piuttosto che una comunicazione al comune di inizio attività e alla Camera di commercio.
Noi siamo qui per aiutarvi e soprattutto per consigliarvi di fare questo genere di approfondimenti con il sostegno di un consulente esperto.