- 20 Marzo 2019
- Il Sole 24 Ore – Giovanni Negri
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 7708 depositata ieri, ha chiarito che anche l’hosting provider passivo può essere chiamato a rispondere per violazioni al diritto d’autore commesse dagli utenti. Con la pronuncia i giudici di legittimità hanno accolto in parte il ricorso presentato da Rti contro Yahoo Italia. La sentenza riforma il giudizio della Corte d’appello di Milano con la quale i giudici avevano stabilito che Yahoo Italia come semplice prestatore di servizi di ospitalità di dati non dovesse rispondere delle violazioni commesse dai soggetti richiedenti i servizi, a danno delle opere protette da coyright. Ora la Cassazione afferma che l’hosting provider attivo pone in essere una condotta attiva e concorre (con altri) nella commissione dell’illecito. Inoltre, i giudici incasellano il servizio di Yahoo Italia tra quelli di hosting passivo che dovrebbe giustificare l’esenzione, ma la sua applicazione viene esclusa dalla Corte, valorizzando la posizione di garanzia dell’hosting provider.
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